I giochi tradizionali in Italia: passato, presente e futuro

Piazze, campanili e...carte!

L’Italia, scrigno prezioso che racchiude mille e mille piazze, campanili, chiese, strade di alcuni dei più incantevoli borghi d’Europa e del mondo intero è anche uno dei centri mondiali del divertimento. Gli italiani amano vivere bene e il gioco è parte integrante della loro cultura.

Tra le viuzze dei piccoli paeselli medievali incastonati tra le montagne, i colli, il mare, non è raro incrociare lo sguardo concitato di un gruppo di anziani signori intenti a sfide all’ultimo sangue. Mentre il gioco degli scacchi o della dama riscuotono un certo successo, specialmente tra le persone più istruite, il popolo e specialmente i signori e le signore più anziane si sfidano a duello quotidianamente, magari al termine di un lauto pasto, fra un bicchiere di vino della casa e una tazzina di caffè espresso, al gioco delle carte.

La tradizione del gioco delle carte è antichissima ed è stata portata in Europa nel medioevo. Nell’Europa latina ha avuto successo e in Italia la sua decisiva consacrazione. I due giochi più diffusi in Italia, con migliaia di varianti, sono la scopa e la briscola. Questi due giochi hanno bisogno di un mazzo di carte apposito, con quaranta carte e i semi di denari, bastoni, coppe e spade. Questo tipo di carte sono quindi molto diverso dal mazzo chiamato “francese” o “internazionale”. L’Italia, tra l’altro, è uno dei centri mondiali di produzione di questi particolari mazzi di carte, che vengono realizzati con specificità regionali e che spiccano per una dettagliata iconografia tutta codificata sia per i valori, sia per i semi.

Se vi incuriosiscono i giochi della briscola o della scopa, sappiate che, a differenza di quando sono stati inventati, essi sono disponibile nei casinò online di www.casinoitaliani.it, così che potete comodamente divertirvi alla maniera dei nonni italiani comodamente da casa o dal telefonino!

Dal Carnevale di Firenze alla Champions League!

Quando si pensa a una manifestazione di rilevanza mondiale come la Champions League o la FIFA world cup rimane difficile credere che tutto ebbe inizio fra le anguste e animate piazze e vie della Firenze medievale. Eppure nel Quattrocento la nobiltà fiorentina, vestita di tutto punto con livree variopinte (tipo quelle delle guardie svizzere) si sfidava in un tipo di calcio di strada che, pur tra qualche tackle e qualche zuffa di troppo, ricorda in tutto e per tutto il calcio moderno.